Oli essenziali
Cenni storici
L' estrazione delle essenze aromatiche è un'arte antichissima, che ha impegnato l'uomo da tempo immemore. I nostri antenati li usavano nelle cerimonie religiose, nella preparazione di profumi e unguenti e come primi rimedi terapeutici, attraverso fumigazioni di legni aromatici e resine, per indurre calma e rilassamento o euforia.
Si ha testimonianza del loro impiego in India, Cina, nel Medio Oriente e in Europa. Tuttavia all'inizio il profumo delle piante non veniva prodotto nella sua forma pura, cioè sotto forma di olio essenziale, ma era sempre veicolato da un solvente, un olio vegetale o una sostanza grassa come pomate e balsami, perciò non esiste un uso antico degli oli essenziali come tali.
I profumi o gli oli profumati di cui si parla nei documenti di origine mesopotamica ed egizia, e poi greco-romana, sono da intendersi come oleoliti (estrazione delle essenze tramite macerazione in olio) o come resine grezze (ad esempio incenso, mirra, sandalo, ecc.). Gli utilizzi medico-religiosi o razionali delle piante aromatiche in antichità si riferiscono all'utilizzo della pianta in toto e non all'olio essenziale.
Tuttavia, gli Egizi erano molto abili nell'uso delle piante aromatiche e adottarono le loro fragranze nei cosmetici, così come nei medicinali, ma soprattutto conoscendo la loro potente azione antisettica e antibatterica, li adoperavano nella laboriosa procedura della mummificazione, per preservare i corpi dei faraoni e bloccarne il processo di putrefazione.
I Greci ereditarono in maniera entusiastica l'uso delle essenze dagli Egizi, per aromatizzare i loro cibi e bevande oltre ai loro corpi e ai vestiti.
I primi a estrarre le parti più volatili e sottili, furono gli Arabi con l'invenzione dell'alambicco, che permetteva, infatti, di estrarre l'essenza aromatica della pianta, nella forma più pura, mediante distillazione.
Oggi l'aromaterapia è la branca della fitoterapia che preserva la salute e il benessere, sfruttando le virtù degli olii essenziali, estratti dalle piante.
Questa è considerata a tutti gli effetti una disciplina olistica, in quanto la loro azione non è mai solo qualcosa di limitato e altamente specifico per un organo o un apparato, ma essi hanno piuttosto un'azione più generale sull'organismo in tutte le sue affezioni.
Il chimico francese, Renè Maurice Gattefossé, a cui è attribuita l'invenzione del termine "aromaterapia " nel 1928, contribuì alla rinascita dell'interesse dell'uso degli olii essenziali a scopo terapeutico. Proprio a lui viene anche attribuita la distinzione degli oli essenziali a seconda delle caratteristiche, infatti dal punto di vista aromatico vengono distinti in 3 note:
-Nota di testa: è data dai profumi che si avvertono per primi e si dissolvono velocemente. Sono molto volatili e hanno unavibrazione molto alta e sottile, che agisce dal basso verso l'alto. Possono essere essenze fresche o fruttate come quelle degli agrumi, con effetto calmante sul sistema nervoso, opungenti e mentolate come quelle degli oli balsamici, dai benefici effetti sul sistema respiratorio e circolatorio.
-Nota di cuore: la possiedono le essenze morbide e floreali, dalla volatilità media e ampia che porta verso il cuore, con effetto riequilibrante e vitalizzante, attive soprattutto nei momenti di forte agitazione o tristezza. Sono le note dolci e leggermente aspre ottenute dai fiori e dalle foglie.
-Nota di base: sono gli olii che emanano dal profumo caldo e pesante, dalla minore volatilità, ricavati da legni, resine espezie e hanno effetto tonificante. La vibrazione è bassa, pesante e profonda, porta verso la terra: sul piano psichico aiutano a dare stabilità e forza
cosa sono
Gli oli essenziali si possono definire come composti naturali di origine vegetale costituiti da miscele di sostanze volatili a temperatura ambiente. In altre parole, un olio essenziale non è costituito da una sola molecola ma da una miscela di diverse molecole, solitamente aventi natura terpenica.
Le caratteristiche e proprietà di ogni olio essenziale possono variare in funzione della miscela che lo costituisce. Tuttavia, è possibile individuare alcune caratteristiche comuni a tutti gli oli essenziali:
- Caratteristiche dal punto di vista chimico, :
- Hanno una spiccata volatilità;
- Hanno una composizione molto complessa basata perlopiù su composti aventi basso peso molecolare.
- Dal punto di vista biologico, invece, gli oli essenziali si caratterizzano per:
- Essere prodotti da cellule specifiche per poi essere riversati all'esterno, oppure raccolti in spazi specializzati;
- Specifiche caratteristiche organolettiche;
- Possedere una certa attività antimicrobica.
Come si Estraggono gli Oli Essenziali
Per poter estrarre correttamente un olio essenziale è necessario conoscere in quale struttura della pianta è contenuto al fine di scegliere il metodo estrattivo più idoneo. Nella maggioranza dei casi, le essenze vengono estratte dalla pianta (droga) fresca e NON essiccata; in alcuni casi, benché limitati, è tuttavia possibile estrarre gli oli volatili anche da materiali derivati, quali sono, ad esempio, le resine e le oleoresine.
Fra i principali metodi di estrazione utilizzati per ricavare gli oli essenziali, ritroviamo:
- Pressatura, spremitura o punzonatura a freddo. Si tratta di metodi utilizzati perlopiù per l'estrazione di oli essenziali dagli agrumi. In particolare, la punzonatura prevede la rottura delle tasche oleifere contenenti l'olio essenziale presenti sulla buccia di questi frutti.
- Distillazione diretta (procedimento estrattivo utilizzato limitatamente ai casi in cui gli oli essenziali devono essere estratti da materiali derivati come, ad esempio, resine ed oleoresine);
- Distillazione in corrente di vapore (è la tecnica estrattiva maggiormente diffusa);
- Enflourage (si tratta di una tecnica estrattiva utile per ottenere oli essenziali da fiori molto delicati);
- Estrazione con solventi chimici;
- Estrazione con alcol;
- Estrazione con anidride carbonica supercritica (processo tanto complesso quanto costoso).
Gli oli essenziali sono sostanze attive
Gli oli essenziali agiscono sul sistema nervoso centrale, entrando in contatto con la parte più antica del cervello, il sistema limbico. Le molecole profumate provocano una reazione chimica nelle cellule nervose che danno vita a loro volta, a uno stimolo elettrico che raggiunge direttamente il sistema limbico.